martedì 17 giugno 2008

evoluzione DORSO (Backstroke)

1896: Olimpiadi di Atene: Alfred Guttman vince l’oro olimpico nella gara dei 1200 metri stile libero nuotando sul dorso una sorta di rana rovesciata
1900: Olimpiadi di Parigi: Nel programma gare viene inserita la prova dei 200 dorso. La tecnica utilizzata è sostanzialmente la stessa di Alfred Guttmann, una sorta di rana rovesciata con recupero ad arti flessi (200 metri in 2’47” per il tedesco Ernst Hoppenberg, nuotato in favore di corrente), la gambata a ginocchia larghe consiste in un calcio verso fuori e la riunita delle gambe distese.
1904: camp. Italiani di Bracciano: Nelle gare italiane è inserita la prova dei 100 metri sul dorso.
1912: Olimpiadi di Stoccolma: L’americano Harry J.Hebner introduce la nuotata alternata con recupero a braccio flesso e movimenti di gambe simili ad una pedalata. Con questa tecnica vince l’oro olimpico impiegando 1’21”1 nei 100 metri.
1932: Olimpiadi di Los Angeles: I nuotatori giapponesi presentano novità tecniche. A dorso muovono gli arti inferiori a gamba distesa, ad imitazione del crawl. Masaji Kiyokawa con questa tecnica ottiene oro olimpico e un tempo di 1.08.6 sui 100 dorso.
1936: Olimpiadi di Berlino: L’americano Adolf Kifer presenta il recupero ad arto teso e passata laterale che evita l’eccessivo innalzamento del corpo e aumenta l’ampiezza della bracciata. Con questa tecnica ottiene un record mondiale nei 100 metri dorso con 1’04 e 9.
1964: olimpiadi di Tokyo: L’americano Harold T. Mann con 59.6 in prima frazione di staffetta è il primo dorsista a scendere sotto il muro del minuto. Il risultato è dovuto soprattutto all’aumento della frequenza, la trazione spezzata e l’utilizzo del rollio
1968: Olimpiadi di città del Messico: Il tedesco Roland Matthes domina il dorso grazie al galleggiamento eccezionale, la potente battuta di gambe, la posizione inclinata del corpo e il pieno utilizzo del rollio insieme alla trazione a gomito alto (100 metri in 58.7, 200 in 2.09.6).
1976: Olimpiadi di Montreal: Jhon Naber, americano, vince l’oro nei 100 (55.49) e nei 200 (1.59.19), dove è il primo atleta a scendere sotto i due minuti. Punti di forza della sua tecnica sono il finale della bracciata (movimento tipo “braccio di ferro”) il rollio esasperato delle anche e delle spalle che consente il pieno coinvolgimento della muscolatura del tronco nella trazione ed una particolare tecnica di virata non a capriola
1988: Olimpiadi di Seul: Ultima variabile del dorso è l’utilizzo dei movimenti di gambe a coda di pesce (flutter kick) protratto in lunghe apnee sia in partenza sia in virata. In quest’olimpiade si assiste ad una gara quasi tutta subacquea con record del mondo in batteria per l’americano David Berkoff (54.51).
1889: I regolamenti FINA riducono a 15 metri le possibilità di percorrenza subacquea
1991: I regolamenti consentono di abbandonare la posizione sul dorso per effettuare la virata

Buonanuotata

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