martedì 17 giugno 2008

evoluzione RANA (Breaststroke)

1844: Gli indiani Fliyng Gull e Tobacco in tournèè a Londra battono l’inglese Kenworthy nuotando una specie di crawl. Gli inglesi ritenendo quel modo di nuotare fortemente non europeo, continuano a considerare il Breastroke lo stile classico di gara.
1875: Lo statunitense capitano di marina, Mattheus Webb, nuotando a rana per 21 ore e 45 minuti, completa l’attraversamento del canale della Manica
1877: R.Weissenboth, con il tempo di 45 minuti e 55 secondi e nuotando a rana, vince i primi Campionati Americani di nuoto, disputati sulla distanza del miglio
1903: In Inghilterra si compete per la prima volta per un titolo ASA sulla distanza delle 200 yard a rana. Arriva primo W.W.Robinson di Liverpool e ottiene un primato di 2’49” e 4/5
1904: Ai Camp.Nazionali è inserita la gara artistica sul petto, vinta dal milanese Amatore
1908: Olimpiadi di Londra: I 200 rana sono inseriti per la prima volta nel programma olimpico, vince l’inglese Fredrick Holman con 3.09.2
1926: Osservando i regolamenti della rana, che non specificano altrimenti lo stile, il tedesco Erich Rademacher nuota recuperando le braccia fuori dall’acqua, come per effettuare una doppia bracciata a crawl. Le proteste generali non portano a nessuna squalifica.
1928: Olimpiadi Amsterdam: Il giapponese Yoshiyuki Tsuruta si distingue per l’utilizzo a rana, di una gambata a ginocchia strette e di una bracciata che finisce sotto il corpo anziché lateralmente. Si aggiudica l’oro dei duecento metri con 2.48.8 davanti al vecchio Rademacher e al filippino Teofilo Ildefonso, che nuota quasi tutta la gara sott’acqua.
1953: In campo internazionale, con il primo di Gennaio, è sancita la divisione tra la rana “ortodossa” e la farfalla
1956: Alle Olimpiadi di Melbourne Il giapponese Furukawa vince la medaglia d’oro dei 200 rana con il tempo di 2’34”7 adottando la rana subacquea. In pratica esce per respirare soltanto nelle virate. Considerando i pericoli per i concorrenti, la FINA, al termine dei Giochi, modifica il regolamento e obbliga i ranisti a riemergere ad ogni bracciata.
1961: L’americano Chester Jastremky, nel giro di pochi mesi, abbassa i record del mondo dei 100 metri rana da 1.11.1 a 1.07.5 e quello dei 200 da 2.36.5 a 2.29.6. Il merito di questo risultato si deve alla rivoluzione tecnica attuata insieme al suo allenatore “Doc” James Counsilman. Colpo di gambe strettissimo, minima rotazione dei piedi, 36-37 bracciate ogni 50 metri rispetto alle 22-25 degli avversari, respirazione fulminea, sconvolgono il tradizionale privilegio d’importanza dato dal colpo di gambe rispetto alle braccia in questo stile.
1988: Nella finale dei 200 rana si vede la novità della “new Wave breastroke”, tecnica che comporta un movimento superficiale del bacino e una nuotata ondulata molto simile al delfino, che riduce l’attrito e accresce le superfici propulsive. Ad interpretarla sono l’ungherese Josef Szabo, che si aggiudica l’oro con 2.13.52, e un americano, Mike Barrowman, che arriva quarto con 2.15.45.
2001: Giorno 29 Giugno a Mosca, nella finale dei 100 rana dei Campionati Russi, Roman Sloudnov con 59.97 infrange il classico muro dei 60 secondi.

Buonanuotata

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