Le braccia forniranno la maggior parte della potenza di propulsione. A secondo del tipo di nuoto, esse lavorano in TRAZIONE (ci si tira sull'acqua) o a SPINTA (ci si spinge sull'acqua), su di un asse immaginario longitudinale parallelo all'asse del corpo, dalla testa ai piedi.
In effetti, tutti i movimenti posti avanti all'asse delle spalle (asse immaginario perpendicolare all'asse del corpo, passante per le due spalle) sarà considerato come movimento di trazione, e tutti i movimenti posti dopo come movimenti di spinta.
Le gambe saranno utilizzate per avanzare e per mantenere la parte bassa del corpo in posizione allungata più vicina possibile alla superficie.
Attenzione: i muscoli delle gambe sono importanti (soprattutto quelli delle cosce, uno dei più grossi del corpo) e dunque consumano molta energia (ossigeno fra altro): utilizzarle con parsimonia.
Dunque teniamo bene a mente che i movimenti servono per la propulsione ed in aiuto al galleggiamento; è la sottile combinazione dei due che crea l'alchimia magica: il nuoto!
Un piccolo richiamo all'aerodinamica per confermare come si forma la portanza (aiuto al galleggiamento). Per noi nuotatori e nuotatrici, non è l'acqua che viene verso di noi, ma la nostra forza meccanica che sposta l'acqua.
Avrete l'occasione di approfondire queste sottigliezze e di perfezionarne le tecniche nelle sezioni specifiche dei vari stili.
Buonanuotata
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