domenica 29 giugno 2008

La Propulsione: il motore

Galleggiare è bene, ma avanzare è meglio. Due elementi principali si distinguono per creare la propulsione (finché le piscine in discesa non saranno messe a punto): le braccia e le gambe.
Le braccia forniranno la maggior parte della potenza di propulsione. A secondo del tipo di nuoto, esse lavorano in TRAZIONE (ci si tira sull'acqua) o a SPINTA (ci si spinge sull'acqua), su di un asse immaginario longitudinale parallelo all'asse del corpo, dalla testa ai piedi.
In effetti, tutti i movimenti posti avanti all'asse delle spalle (asse immaginario perpendicolare all'asse del corpo, passante per le due spalle) sarà considerato come movimento di trazione, e tutti i movimenti posti dopo come movimenti di spinta.
Le gambe saranno utilizzate per avanzare e per mantenere la parte bassa del corpo in posizione allungata più vicina possibile alla superficie.
Attenzione: i muscoli delle gambe sono importanti (soprattutto quelli delle cosce, uno dei più grossi del corpo) e dunque consumano molta energia (ossigeno fra altro): utilizzarle con parsimonia.
Dunque teniamo bene a mente che i movimenti servono per la propulsione ed in aiuto al galleggiamento; è la sottile combinazione dei due che crea l'alchimia magica: il nuoto!

Un piccolo richiamo all'aerodinamica per confermare come si forma la portanza (aiuto al galleggiamento). Per noi nuotatori e nuotatrici, non è l'acqua che viene verso di noi, ma la nostra forza meccanica che sposta l'acqua.
E' dunque l'orientamento delle mani che gioca un ruolo di dosaggio tra la portanza (aiuto al galleggiamento) e la spinta (energia di propulsione).
Avrete l'occasione di approfondire queste sottigliezze e di perfezionarne le tecniche nelle sezioni specifiche dei vari stili.

Buonanuotata

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