mercoledì 2 luglio 2008

Equilibrio e stabilità

Ricordiamo innanzi tutto le tre componenti del nuoto:
-galleggiamento
-respirazione
-propulsione
Vediamo ora da vicino il concetto di galleggiamento: abbiamo già visto che più il corpo è allungato sull'acqua, più offre superficie di galleggiamento, e migliore sarà questo, e consideriamo 2 aspetti fondamentali:
Equilibrio
la posizione longitudinale del corpo (dalla testa ai piedi), che chiameremo l'equilibrio, si ripartisce tra l'alto ed il basso del corpo
Stabilità
la posizione laterale del corpo (dalla mano destra alla mano sinistra), che chiameremo stabilità, si ripartisce tra il lato destro ed il lato sinistro del corpo.
Consideriamo adesso i quattro stili del nuoto: ognuno ha le proprie caratteristiche di equilibrio e di stabilità!
la farfalla
Nuoto simmetrico, l'equilibrio è completamente riposto sulle braccia, con in più una necessità di raddrizzamento al momento della respirazione; è dunque una nuotata molto difficile da equilibrare.
Per contro, la stabilizzazione è abbastanza semplice, anche per la simmetria stessa della nuotata: è sufficiente dosare la potenza delle 2 braccia.
Il dorso
Nonostante l'aspetto asimmetrico della nuotata e la "relativa" facilità di respirazione, la grande difficoltà del dorso, è di mantenere la parte inferiore del corpo prossimo alla superficie (evitare i movimenti di affondamento del bacino e delle gambe): mantenersi in equilibrio, necessita quindi di uno sforzo permanente.
Dal punto di vista della stabilità, le cose non sono così semplici, ma per altre ragioni: il ruolo delle spalle è importante (pensate al disimpegno e poi a l'apertura della spalla prima del passaggio del braccio), e la stabilizzazione è più delicata.
La rana
Fino a che non è nuotata a velocità elevate, la rana è uno stile relativamente "facile": la simmetria del movimento delle braccia è propulsivo e stabilizzante, e gioca più sulla parte superiore del corpo, dunque è più equilibrata.
Lo stile libero
Nuotata asimmetrica basata fondamentalmente sull'allungamento, l'equilibrio nello stile libero non pone difficoltà particolari, tanto quanto la stabilità; attenzione tuttavia al movimento di rotazione delle spalle nel momento della respirazione, per facilitare lo svincolamento della testa: questo movimento non deve perturbare la stabilità generale del corpo.
Riassumiamo queste informazioni in una tabella, che per ogni stile, ci dà il livello di difficoltà di questi due parametri del galleggiamento:
Quando, dopo vari esercizi, avrete imparato e ben assimilato queste nozioni nei diversi stili, passate alla fase successiva....
In effetti, attenzione a non dimenticare che esiste anche il fattore propulsione, e che quindi bisognerà anche tenere conto della posizione del corpo in rapporto all'aerodinamica (il CX del nuotatore, in parole povere), o più seriamente la posizione che offre il minimo attrito all'acqua durante la fase propulsiva (si cerca di frenarsi il meno possibile).
è un misto di queste due nozioni che devono essere studiate ed assimilate.
Coraggio...


Buonanuotata

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